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CINEMA: Crossing di Levan Akin alla Berlinale – East Journal

19 Febbraio 2024
Levan Akin apre la sezione Panorama con Crossing, da subito uno dei film più emozionanti della 74ma edizione del festival del cinema di Berlino.
Ha emozionato il mondo con And then we danced, mettendo in scena una strugggente storia d’amore. Levan Akin, regista di origini georgiane, nato in Svezia, torna con un nuovo lungometraggio, che esamina di nuovo il conservatismo dell’ambiente georgiano, ma da una perspettiva ancora più particolare: Crossing segue una signora georgiana ed un ragazzo che si offre di accompagnarla ad Istanbul, alla ricerca della nipote transessuale. Il titolo ovviamente riconduce all’attraversamento di un ostacolo, un movimento fisico che avviene ripetutamente nel film (l’attraversamento della frontiera, ma anche dello stretto del Bosforo), ma anche a livello di sviluppo dei personaggi: il superamento di pregiudizi, certo, ma anche delle diffidenze tra i due protagonisti principali. L’aspetto più lodevole di Crossing è che riesce a trasmettere contenuti di critica sociale senza mai cadere in didascalismi, rischio peraltro forte nei casi di film in cui le tematiche LGBT hanno un ruolo importante; al contempo, il messaggio di tolleranza ed inclusione arriva allo spettatore a livello emotivo.
Non è un road movie, non è un film a tema. In Crossing domina la storia, la narrazione della vicenda. Levan Akin sapientemente sfrutta il mezzo cinematografico al meglio, inserendo tecniche come il piano sequenza laddove è pertinente, sfrutta al meglio la dimensione paesaggistica della città turca, intreccia la vicenda principale a quella di svariati altri personaggi secondari, digredendo senza perdere il polso della storia. Al contempo, sfrutta eccezionalmente il potere del cinema come mezzo d’illusione, facendo di Crossing un’opera cinematografica di rilievo a tutto tondo.
Crossing ha avuto la sua anteprima mondiale alla Berlinale lo scorso 16 Febbraio, e verrà distribuito in Italia da Lucky Red. Al momento non è confermata la data di uscita italiana.
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MICHAEL L. GIFFONI
Diplomatico di carriera dal 1992 al 2014 ha ricoperto numerosi e delicati incarichi nazionali ed europei, in Bosnia e nel resto dell’ex-Jugoslavia. E’ stato Capo della Task-force per i Balcani dell’Alto Rappresentante per la Politica estera Ue, Javier Solana, poi per 5 anni primo Ambasciatore d’Italia in Kosovo (2008-2013) ed infine (2013-14) Capo Ufficio per il Nord Africa e la Transizione araba al Ministero degli Affari esteri.
ALESSANDRO AJRES
Professore di Lingua Polacca all’Università di Torino, si occupa di letteratura e linguaggio contemporanei. è promotore del Festival Slavika di Torino. Autore e traduttore, ha pubblicato “Avanguardie in movimento. Polonia 1917-1923”
e “L’autobiografia italiana nei racconti di Gustaw Herling-Grudziński”. Ha tradotto “Brucio Parigi” di Bruno Jasieński.
GIOVANNI CATELLI
Scrittore e poeta, esperto di Europa orientale, ha pubblicato racconti e articoli sulla Nouvelle Revue Francaise, sul Corriere della Sera, Panorama, Nazione Indiana e l’Indice dei Libri e la rivista praghese Babylon. E’ autore, tra gli altri, di “Camus deve morire”, bestseller tradotto in quattro lingue, e “Parigi e un padre”, per cui è stato selezionato al Premio Strega. Dirige Café Golem, inserto culturale di East Journal
East Journal è una testata registrata presso il Tribunale di Torino, n° 4351/11, del 27 giugno 2011. Direttore responsabile: Matteo Zola

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